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Iniziato il laboratorio dedicato alle testimonianze del passato. Ai raggi x pale d’altare, epigrafi e portali di Terranova. Un modo per apprezzare i propri luoghi di nascita, scoprirne i tesori e utilizzarli per i nuovi linguaggi dell’audiovisivo

Quattro incontri per un laboratorio che vuole stimolare capacità di ricerca, voglia di esplorazione, sete di conoscenza, ma anche senso di appartenenza e potenziamento identitario. Sono queste le finalità dell’attività in corso presso il cantiere Basilicata del progetto Sedici modi di dire ciao” dal titolo “I segni della storia nel nostro paesello Terranova di Pollino” curato dall’architetto Renato Golia, guida ufficiale e esclusiva del Parco Nazionale del Pollino. Il laboratorio è partito venerdì scorso e proseguirà i prossimi 19 e 26 gennaio per concludersi il prossimo 2 febbraio. Il progetto incarna le finalità e lo spirito di Sedici modi di dire ciao, progetto ideato e realizzato dall’Ente Autonomo Giffoni Experience, selezionato dall'impresa sociale Con i Bambini, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

L’audiovisivo, come il progetto sempre prevede, resta uno degli strumenti e dei linguaggi utilizzati dai ragazzi per dare vita ad un programma didattico multimediale, sia in forma individuale che collettivo.

Siamo partiti – dichiara l’architetto Renato Golia che cura il laboratorio – da alcune testimonianze presenti nel nostro centro storico come epigrafi presenti su alcuni portali o anche sulla Chiesa o sul nostro lavatoio comunale. Ci sono iscrizioni in latino che fanno riferimento a date e personaggi storici. Si tratta di piccole testimonianze storiche che possono essere interpretate attraverso un inquadramento storico con l’utilizzo di cartografie o di altri materiali con l’obiettivo di dare vita ad un work in progress interattivo che prevede attività sul campo, da fare in esterna con visite ai luoghi più importanti del nostro patrimonio storico e culturale”.

I ragazzi avranno modo di vedere alcune pale d’altare presenti presso la Chiesa madre di Terranova. E potranno conoscere la storia di alcune famiglie di notabili del luogo. Realizzeranno delle schede e visioneranno materiale cartografico.

“Il laboratorio ha un valore anche dal punto di vista dell’educazione civica – aggiunge Golia – perché è utile essere educati al bello, al rispetto degli spazi pubblici. I ragazzi potranno avere gli strumenti per apprezzare ciò che hanno intorno e che spesso passa inosservato. Conoscere ed approfondire lo studio di queste testimonianze storiche è lo strumento più utile per stimolare il senso di appartenenza ai luoghi in cui questi ragazzi sono nati e hanno sviluppato le loro vite”.

Il laboratorio ha anche una dimensione di creatività molto spiccata ed è questa dimensione che rende le attività accattivanti per chi vi partecipa. Conoscere la storia dei luoghi attraverso testimonianze presenti in loco e utilizzare strumenti moderni per leggere il contesto di riferimento dà vita ad un modello educativo di grande rilievo e valore.

 

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